World Obesity Day 2025

Oggi, in occasione della Giornata Mondiale dell’ Obesità, ho intervistato il prof. Marco Invernizzi, ordinario di medicina fisica e riabilitativa del Dipartimento di Scienze della Salute (DISS), UPO.
Questa è la seconda intervista della rubrica “DIsSaperi: interviste con i ricercatori del Dipartimento di Scienze della Salute (DISS)”, in cui le/i nostre/i ricercatrici/ricercatori approfondiscono argomenti scientifici, in occasione delle giornate mondiali su tematiche legate alla salute.
Il prof. Marco Invernizzi dirige il corso di Laurea in Fisioterapia e la Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università del Piemonte Orientale (UPO) ed è clinicizzato presso il Dipartimento di Ricerca e Innovazione dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Alessandria. Le sue principali linee di ricerca riguardano lo sviluppo di interventi riabilitativi nelle patologie croniche dell’invecchiamento e nei pazienti oncologici. Negli ultimi 7 anni ha concentrato il suo ambito di ricerca sullo sviluppo di interventi di teleriabilitazione e soluzioni digitali per il monitoraggio e il trattamento delle patologie croniche dell’anziano, tematiche sviluppate anche all’interno del progetto “NODES – Nord Ovest Digitale E Sostenibile” – codice progetto EC S0000036 – PNRR M4C2 “Ecosistemi dell’Innovazione” finanziato dal MUR per il quale svolge il ruolo di Project Manager dello Spoke 5 “Industry for Health and Silver Economy”. Da 4 anni è presente nel prestigioso ranking “Top 2% Scientist List” prodotto dalla Stanford University.
Professore, sono trascorsi dieci anni dall’istituzione di questa giornata. Qual è la situazione attuale dell’obesità in Italia?
L’eccesso ponderale, inteso come sovrappeso e obesità, è correlato allo sviluppo di numerose patologie e può anche peggiorarne l’andamento con risvolti negativi in termini di qualità della vita e durata della vita stessa. Secondo l’OMS a sovrappeso e obesità sarebbero attribuibili oltre 5 milioni di decessi/anno in tutto il mondo mentre per quanto riguarda il nostro paese, da dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), queste condizioni sono responsabili di oltre 64000 decessi all’anno, pari a quasi il 10% del totale. Questi dati si riflettono anche sulla situazione della popolazione infantile in cui il nostro paese purtroppo è in Europa uno dei peggiori per quanto riguarda la prevalenza delle problematiche di sovrappeso e obesità. Dati alla mano in Italia circa il 43% della popolazione adulta è in eccesso ponderale, con il 33% in sovrappeso e il 10% obeso e circa il 9,3% dei bambini tra i 6 e i 10 anni è obeso. E purtroppo il trend di prevalenza di questa condizione, sempre da dati dell’ ISS, risulta in aumento con una maggiore prevalenza nel sesso maschile e in alcune regioni del Sud, oltre ad una significativa correlazione con età, difficoltà economiche e basso livello di istruzione.
Qual è l’impatto della riabilitazione e dell’esercizio fisico nella gestione dell’obesità?
Prima di parlare di interventi terapeutici è corretto fare una piccola precisazione riguardo cosa intendiamo con i termini sovrappeso e obesità. Diciamo le differenze passano attraverso la stima del cosiddetto body mass index (BMI) o indice di massa corporea che si basa sui dati di peso e altezza (BMI=kg/m²) dove normopeso è considerato un valore di BMI compreso tra 18,5 e 25 kg/m², mentre oltre 25 kg/m² si entra nel campo dell’eccesso ponderale. Più nel dettaglio, sovrappeso è considerato un valore di BMI compreso tra 25 e 30 kg/m², mentre l’obesità inizia con valori di BMI superiori a 30 kg/m². Detto questo, sicuramente i due cardini della terapia delle problematiche di eccesso ponderale sono gli interventi nutrizionali da un lato e l’esercizio dall’altro. Infatti, l’esercizio, combinato con una dieta equilibrata, risulta ad oggi essere la soluzione terapeutica più efficace e più raccomandata dalle più autorevoli linee guida internazionali perché può contribuire in modo significativo alla riduzione del peso corporeo e al miglioramento del livello di salute generale di questi soggetti.
L’esercizio fisico regolare, in particolare l’attività aerobica (come camminare, correre, nuotare) e l’allenamento di resistenza, sono fondamentali per la gestione del peso e la riduzione del grasso corporeo. In più l’esercizio aiuta a migliorare il metabolismo, riducendo la resistenza all’insulina e abbassando i livelli di colesterolo e trigliceridi, contribuendo a prevenire o gestire il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari. Inoltre, non meno importante, favorisce anche il miglioramento della salute psicologica, riducendo stress e ansia, e aumentando il benessere generale. Tuttavia, non è semplice impostare un corretto percorso terapeutico soprattutto per quanto riguarda la problematica comune del recupero di peso nel medio-lungo termine. Perciò è essenziale adottare approcci personalizzati e sostenibili per garantire risultati efficaci e duraturi, considerando spesso che questi soggetti presentano altre patologie concomitanti, tipicamente a carico dell’apparato cardio-vascolare. In questi casi, al contrario di quanto si potrebbe pensare, non vi è una controindicazione assoluta all’esercizio ma sicuramente è richiesta una supervisione e una personalizzazione del trattamento che può essere svolta solamente da personale sanitario qualificato ed esperto nella gestione di queste problematiche. Da ultimo ricordiamo anche che esercizio e corretta alimentazione rientrano tra le cosiddette abitudini di vita salutari in grado non solo di trattare ma anche prevenire la diffusione di malattie croniche non trasmissibili associate a obesità e sovrappeso.
Quali sono i messaggi chiave che vorrebbe lasciarci?
L’obesità in Italia è un problema crescente con una prevalenza maggiore nelle regioni meridionali d’Italia e tra le persone con un basso livello di istruzione o risorse economiche limitate. L’obesità aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, ipertensione e altre condizioni croniche, con un notevole impatto sulla qualità della vita e sull’aspettativa di vita e l’esercizio fisico è uno degli strumenti più potenti per combattere questa condizione. La combinazione di dieta ed esercizio fisico regolare non solo aiuta a ridurre il peso, ma migliora anche la salute metabolica e riduce il rischio di sviluppare malattie croniche.
Giuseppe Cappellano
Per il logo credito a Francesca Oltolina
In foto Marco Invernizzi
Contattaci
Dipartimento di Scienze della Salute – Università del Piemonte Orientale
Via Solaroli, 17 – 28100, Novara
Contattaci
Dipartimento di Scienze della Salute – Università del Piemonte Orientale
Via Solaroli, 17 – 28100, Novara