Il gatto è il migliore amico dell’uomo! Sì, hai letto bene! Se ti chiedessi qual è il miglior amico dell’uomo, probabilmente la tua risposta sarebbe “il cane”, e non sarebbe sbagliata. Tuttavia, il gatto (Felis catus) ha avuto un ruolo altrettanto significativo nella storia dell’umanità, tanto da essere venerato sin dall’epoca dell’Antico Egitto. Nella civiltà egizia, i gatti erano considerati animali sacri e associati alla dea Bastet divinità della casa, della fertilità e della protezione.
Dea Bastet: fonte https://igufinarranti.altervista.org/13455-2-bastet/
Il termine con cui venivano chiamati nell’Antico Egitto era Mau. Due specie principali furono presenti nell’area: il gatto della giungla (Felis chaus) e il gatto selvatico africano (Felis lybica). Quest’ultimo fu addomesticato in un processo che iniziò già nel Periodo Predinastico (IV millennio a.C.) e si consolidò durante il Medio Regno (XXI – XVII secolo a.C.). Questi felini si rivelarono preziosi per la società egizia: si nutrivano spontaneamente dei roditori che infestavano i granai reali e aiutavano a proteggere le scorte alimentari. La loro capacità di cacciare ratti e serpenti velenosi li rese indispensabili per le comunità agricole. Col tempo, il legame tra uomini e gatti si rafforzò, portando a una convivenza sempre più stretta e alla loro rappresentazione nell’arte, nella religione e persino nelle pratiche funerarie. Anche dopo la caduta dell’Impero Egizio, i gatti continuarono a essere apprezzati in diverse civiltà. Nell’Impero Romano, per esempio, erano considerati simbolo di indipendenza e libertà, mentre nel Medioevo furono ingiustamente associati alla stregoneria. Fortunatamente, il loro ruolo di cacciatori di parassiti permise loro di rimanere presenti nei villaggi e nelle città, contribuendo alla riduzione della diffusione di malattie portate dai roditori, come la peste bubbonica.
Anche chi naviga ha sempre amato e ammirato i gatti. James Cook, nei suoi diari, racconta le storie di molti animali di bordo ed in particolare quella del gatto appartenente ad un cannoniere ottantenne, una età non trascurabile per quell’epoca e per quel mestiere, che godeva di una invidiabile salute. Il marinaio si alimentava stranamente solo di rum e di topi che il micio catturava e condivideva con lui. Cook non si sbagliava. Il cannoniere non si ammalava di scorbuto non certo per via del rum ma per merito dei topi, catturati dal gatto e di cui si nutriva, che al contrario degli uomini sintetizzano la vitamina C e la contengono nelle carni.
La Royal Navy ci ha poi regalato immagini e storie meravigliose di gatti. Quasi tutte le navi da guerra della Seconda guerra mondiale avevano i gatti a bordo che dormivano in speciali amache e scorrazzavano tra gli alloggi dell’equipaggio e i ponti. È famosa la foto di Churchill che passa in rassegna ufficiale l’equipaggio di un cacciatorpediniere seguito dal gatto Oscar e quella dell’Ammiraglio James Fownes Somerville, comandante della Force H di Gibilterra e poi della Eastern Fleet. Somerville aveva sempre il gatto con sé, spesso anche quando posava per foto ufficiali (fonte internet).

Anche il Dipartimento di Scienze della Salute ha la sua flotta con i suoi gatti. Il gatto Juri mentre collabora alla manutenzione della strumentazione di bordo e riposa nell’amaca. A sinistra, il gatto Marlon che, sottocoperta, segue la cerimonia di apertura dei Giochi olimpici di Parigi 2024.

Le ricerche scientifiche suggeriscono che potremmo sottovalutarne le capacità socio-cognitive. In questo studio [1], utilizzando criteri comportamentali derivati dalla letteratura sugli infanti viene dimostrato che i gatti mostrano diversi stili di attaccamento verso i loro caregiver umani. Questo indica che tratti sociali attribuiti in passato solo a cani e umani potrebbero essere più diffusi nel regno animale, suggerendo la necessità di spiegazioni più ampie sui meccanismi dell’attaccamento e delle abilità socio-cognitive tra specie diverse.
Il 17 febbraio è stata celebrata la Giornata Nazionale del Gatto, un’occasione speciale dedicata a onorare e valorizzare questi affascinanti compagni dell’uomo che, ad oggi, è uno degli animali domestici più amati al mondo, con milioni di esemplari nelle case di ogni continente. Il suo carattere indipendente ma affettuoso, la sua eleganza e il suo mistero continuano ad affascinare gli esseri umani, confermando che, forse, il gatto è davvero il miglior amico dell’uomo…
[1]Vitale KR, Behnke AC, Udell MAR. Attachment bonds between domestic cats and humans. Curr Biol. 2019 Sep 23;29(18):R864-R865. doi: 10.1016/j.cub.2019.08.036. PMID: 31550468.
Giuseppe Cappellano