Con un numero speciale uscito lo scorso 7 luglio Nature Genetics, parte della grande famiglia della prestigiosa rivista scientifica Nature – fondata a Londra nel 1869 – celebra i duecento anni dalla nascita di Gregor Mendel, avvenuta il 20 luglio 1822. 

Con i suoi studi sulle piante di Pisum sativum – l’umile pianta di pisello – condotti negli anni Cinquanta e Sessanta del XIX secolo nell’orto del monastero di Brno nel quale viveva, l’abate agostiniano ceco gettò le basi della genetica, formulando i celebri tre enunciati conosciuti come le “Leggi di Mendel” che ancora oggi costituiscono il primo approccio alla genetica per gli studenti di tutto il mondo.

In meno di duecento anni la genetica ha fatto passi da gigante: dalla iniziale catalogazione della segregazione dei tratti delle piantine pazientemente coltivate da Mendel si è arrivati, pochi anni fa, al sequenziamento dell’intero genoma della pianta che ha (letteralmente, si direbbe) gettato le radici della genetica e della moderna genomica. Sequenziamento reso possibile dagli straordinari progressi della biologia molecolare e delle tecnologie ad essa associate.

Tra i commenti e gli articoli della rivista si segnalano una riflessione storica sui concetti di dominanza e recessività e il loro attuale impiego in medicina, l’analisi delle più moderne tecniche di genomica applicata alle piante e la necessità di renderle disponibili ai Paesi a basso reddito per accelerare e migliorare la produzione di cibo, e un articolo sui progressi nelle cure di quella che è una malattia mendeliana classica: l’anemia falciforme e le malattie del sangue ad essa correlate. 

Il numero di Nature Genetics dedicato a Gregor Mendel è consultabile qui.